Quando si decide di portare in casa un nuovo elettrodomestico sono poche le persone che, oltre a considerare la spesa necessaria per acquistarlo, valutano anche la sua classe energetica. Tuttavia, si tratta di un elemento da non sottovalutare; il costo di acquisto, infatti, costituisce un "una tantum" facilmente ammortizzabile negli anni di utilizzo, mentre la spesa per l'energia elettrica è destinata a presentarsi costantemente per tutta la durata del ciclo di vita utile.
Questo può portare ad ottenere, ad esempio, che una maggiore spesa iniziale, associata ad un apparecchio più efficiente sul piano energetico, nella maggior parte dei casi si traduce in un risparmio sul lungo periodo. Per tale motivo risulta molto importante leggere le etichette energetiche, che sono applicate ai diversi elettrodomestici, prima di procedere ad un acquisto.
In particolare questo aspetto riveste una maggiore importanza per gli elettrodomestici che comportano consumi notevoli, come i condizionatori. Questi ultimi, infatti, possono consumare anche 7 kWh al giorno! Ma anche gli elettrodomestici che consumano poco in termini assoluti, se mantenuti sempre accesi (come il frigorifero), possono portare a spese molto elevate in termini di elettricità.
La Direttiva 2010/30/Ue, recepita dal nostro Paese nel giugno del 2012, ha introdotto una nuova etichetta energetica, che ha sostituito quanto previsto dalla precedente Direttiva 92/75/Cee, a sua volta estesa nel corso degli anni.
Attualmente l'etichetta è obbligatoria sui grandi elettrodomestici e, in linea di massima, su quasi tutti i dispositivi che comportano consumo di energia elettrica quando vengono utilizzati (ad esempio i lettori DVD e i decoder). Infine, le etichette devono essere applicate anche a quei dispositivi che consentono un risparmio di energia (come le finestre). Rispetto alla precedente etichetta, la classe energetica dei cosiddetti elettrodomestici "bianchi" (che vanno dalle lavatrici ai congelatori) viene indicata, oltre che sugli stessi prodotti, anche su tutti i documenti che li riguardano.
Le classi totali disponibili
sono 7,
e vanno dalla "A", che indica bassi consumi, alla "G", che indica i consumi più
alti. I limiti di ogni classe variano a seconda del tipo di elettrodomestico
preso in considerazione.
Inoltre, per i livelli di efficienza energetica che risultano superiori alla "Classe A" vengono utilizzati i simboli "+", "++", "+++" (da affiancare alla lettera "A"). Inizialmente, queste ulteriori classi erano state previste solamente per gli elettrodomestici bianchi, estendendosi successivamente ai televisori.
La nuova etichetta ha rappresentato una vera e propria novità per quanto riguarda la "famiglia" degli apparecchi televisivi.
Sulla parte alta dell'etichetta, già dal 1996, sono presenti delle frecce, la
cui lunghezza è determinata dalla classe di appartenenza dell'elettrodomestico.
Tali frecce presentano diversi colori; il rosso, ad esempio, indica le classi
che richiedono un maggior consumo di energia, mentre le verdi contraddistinguono
gli elettrodomestici più "virtuosi" da questo punto di vista. A partire dal
2010, ossia dall'introduzione delle nuove etichette, deve essere indicato come i
notevoli miglioramenti tecnologici hanno portato i prodotti ad avere un livello
di efficienza minimo che parte dalla classe C.
Proprio per tale motivo è risultato necessario aggiungere le classi più alte
(quelle caratterizzate dai "+"). Questo permette al consumatore di valutare
meglio gli articoli da acquistare,
marcando in modo ottimale le differenze a livello di efficienza.
Posizionata sotto alle frecce è l'indicazione dei consumi, espressi in termini
di kWh; in questo caso viene considerato il consumo su base annua.
Il valore
indicato è ottenuto da "utilizzi di prova" misurati in laboratorio, in
condizioni "standard". L'utente ha comunque la possibilità di verificare
direttamente sulla bolletta elettrica il costo medio del "chilowattora";
in questo modo è possibile stimare,
per ognuno degli elettrodomestici presenti in casa, la spesa annuale.
Quest'ultima, ovviamente, varierà a seconda dell'utilizzo, risultando diversa da
utente a utente. Sempre sull'etichetta, sotto al consumo annuo, vengono
riportate le caratteristiche prestazionali dell'elettrodomestico (almeno quelle
fondamentali), ossia il consumo di energia (e quello eventuale di acqua) annuo e
la capacità di carico (indicazione valida per i
frigoriferi,
i
condizionatori,
la
lavastoviglie
e le
lavatrici).
Infine, nella parte bassa dell'etichetta si trova l'indicazione del livello di rumorosità; quest'ultimo è espresso in decibel. È un aspetto che deve essere valutato con estrema attenzione, soprattutto per chi vive in un condominio e ha intenzione di utilizzare determinati elettrodomestici soprattutto nelle ore serale (o al mattino presto) per poter risparmiare energia elettrica. Riuscire a non essere fonte di disturbo per i vicini è essenziali per un quieto vivere.
Nessun commento:
Posta un commento