Innanzitutto, LED è l’acronimo di Light-Emitting Dioded ed è una vera e propria lampadina elettronica in grado di produrre luce senza i filamenti di cui sono dotate le lampadine "analogiche" perché in questo caso l’illuminazione proviene da semiconduttori. Rispetto alle lampadine tradizionali, le lampadine LED presentano numerosi vantaggi: durano molto più a lungo, sono più efficienti e la luce che emettono è priva di raggi infrarossi e ultravioletti. Grazie a queste caratteristiche, i LED stanno prendendo velocemente piede e non è difficile incontrarli con sempre maggiore frequenza all’interno di abitazioni private, edifici e spazi pubblici o ambienti all’aperto come i parchi.
Che attacchi esistono in commercio per le lampadine led?
Per chi volesse sostituire le sue lampadine alogene o a risparmio energetico e puntare direttamente sulla tecnologia LED, ormai in commercio è possibile trovare tutti gli attacchi possibili. Che si tratti di un faretto o di una lampada a candela, l’adattamento corrispondente in versione LED è già in commercio e pronto per essere acquistato. Vediamo quali sono gli attacchi più comuni disponibili per i diodi LED. L’attacco E14 è caratterizzato da una vite a 14 millimetri ed è tipico delle lampadine a forma di candela che si trovano sovente nei lampadari e nei faretti. Troviamo poi l’attacco più diffuso e facile da trovare, l’E27: ha una vite da 27 millimetri, tipica delle lampadine a bulbo per le lampade da scrivania, per l’illuminazione di stanze, per lampadari e lampade da muro. L’attacco E40 ha una vita da 40 millimetri, somiglia molto all’attacco E27 ma naturalmente presenta un diametro di maggiori dimensioni. Questo significa che l’attacco E40 è in grado di portare carichi più pesanti; non è un caso che sia molto utilizzato all’interno di ambienti professionali, come gli uffici, dove è richiesta un’ampia portata di illuminazione per ambienti grandi, spaziosi e con molte persone.
Tra le altre tipologie di attacco molto comuni che trovano applicazione con le lampadine a tecnologia LED troviamo anche il GU10, tipicamente utilizzato nei faretti dicroici, ma molto comune anche nelle lampadine alogene. L’attacco G4 è il più comune per quanto riguarda lampade da tavolo e faretti, e tutte le piccole potenze in generale. Infine, l’attacco G5.3 è molto comune nei faretti dicroici e nelle lampade alogene. In generale, quindi, tutti gli attacchi sopra elencati trovano perfetta corrispondenza nelle lampadine elettroniche a tecnologia LED. Da non dimenticare che l’efficienza luminosa dei LED può essere fino a 120 lm/W rispetto ai 13 lm/W delle lampade a incandescenza, 16 lm/W per le alogene, 50 lm/W per le fluorescenti.
Che temperature colore sono disponibili per le nostre lampadine a led?
Un altro aspetto di fondamentale importanza da tenere in considerazione nel momento in cui si intende effettuare il passaggio da lampadine analogiche (quindi alogene, a incandescenza o a risparmio energetico) ha a che vedere con la temperatura di colore. Di cosa si tratta? In alcuni settori dove la luce svolge un ruolo di primaria importanza, come ad esempio la fotografia, la temperatura di colore viene utilizzata per quantificare la tonalità della luce, ed è misurata in kelvin secondo il sistema internazionale in uso. Oltre all’attacco della lampadina, anche la temperatura di colore è un fattore di cui tenere conto nel momento in cui si intende procedere con l’acquisto di una lampadina. In genere si parla di luce calda, luce naturale e luce fredda. La luce calda è perfetta per ambienti che presentino, appunto, colori caldi, quindi il rosso, l’arancione, il giallo. In questo caso i kelvin saranno una cifra compresa tra i 2700 e i 3800. La vera luce calda corrisponde all’incirca a 3000 K (la luce del sole è di 5000K). Dai 3500K ai 4000K avremo una luce neutra, tendente al bianco. Dai 4000K ai 5500K c’è la luce naturale, che può essere paragonata alla luce che illumina le stanze di una casa nelle belle giornate di primavera, in mattinata fino a massimo mezzogiorno. Dai 5500K ai 6500K scatta la luce fredda, ovvero l’equivalente della luce del cielo estivo, blu e senza nubi. In questo caso, il colore tenderà vagamente al bianco e al blu. Quest’ultima tipologia di luce trova ampio utilizzo per l’illuminazione di grandi spazi, come ad esempio i supermercati e i centri commerciali.
E cosa succede se si scende o si va sotto questi valori? Semplice: sotto i 1400K si passa dal rosso all’infrarosso, mentre dai 20K si va dal blu agli ultravioletti, che possono essere molto pericolosi. In genere, negli uffici o gli ambienti in cui siano presenti elementi di arredo moderni prediligono l’uso di luce fredda o naturale, mentre le stanze di casa adornate da colori caldi o da mobili in legno si sposano meglio con una luce calda.
Scegliere la temperatura di colore è possibile quando si decide di acquistare una lampadina LED, fatto praticamente impensabile con le lampadine di vecchia generazione. Non esistono regole generali per effettuare la scelta delle tonalità, di solito è sufficiente basarsi sulla grandezza dell’ambiente e sulle preferenze personali.
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