Stando a quanto rivelano i dati relativi ai ritmi di crescita delle energia rinnovabili e al loro potenziale, la sfida per i prossimi dieci anni può dirsi già conclusa a vantaggio proprio delle rinnovabili, grazie all'energia solare, all'energia termica e a quella eolica.
Quali sono le fonti di energia alternativa più utilizzate?
Accanto a queste fonti, che saranno le più sfruttate, troviamo il fotovoltaico, il geotermico, il biogas e le biomasse, con buone prospettive di sviluppo nel prossimo futuro anche per l'energia proveniente dalle maree. Nell'arco dei prossimi dieci anni i progressi in ambito tecnologico per quanto concerne lo stoccaggio consentiranno di risolvere i problemi di intermittenza che alcune fonti alternative comportano; a ciò bisogna aggiungere pure la riduzione dei prezzi, dettaglio tutt'altro che secondario.
Senza guardare ad un futuro ancora piuttosto lontano, già adesso molte città stanno puntando forte sulle energie rinnovabili, come rivela un'analisi svolta da Tom De Rosa, fondatore del "Renewable Search Group"; sempre più nazioni e città stanno installando fonti di energia rinnovabile sia di piccole che di grandi dimensioni, sfruttando appieno le nuove possibilità offerte dalla tecnologia in fatto di stoccaggio.
Persino la Cina, che potrebbe essere il Paese emblema dell'energia nucleare vista la politica attuata negli ultimi anni nel settore, ha deciso di investire significative risorse sulle rinnovabili, raggiungendo nel corso del 2014 ben 28 GW di energia derivata dal sole e 20,72 GW di energia eolica.
La Cina è stato un esempio lampante, inoltre, di quanto rapidamente possono essere costruiti impianti di questo tipo ma soprattutto ha svelato che, prendendo in esame un determinato lasso di tempo, le fonti rinnovabili si rivelano più fruttuose; il programma nucleare cinese prevede la costruzione di 28 centrali in totale (a causa di ritardi alcune non sono ancora state completate).
Il divario tra energie pulite alternative ed il nucleare sta crescendo sempre di più.
Quando tutte le centrali saranno a pieno regime, potranno produrre in un anno 34 GW di energia, contro gli oltre 48 GW provenienti dal sole e dal vento. Si tratta di un divario consistente, che testimonia in maniera evidente la bontà della scelta di puntare sulle fonti rinnovabili.
La costruzione di centrali nucleari è decisamente più complessa e laboriosa rispetto alla costruzione di impianti per le energie rinnovabili. Pure negli Stati Uniti sono stati riscontrati ritardi nella costruzione delle cinque nuove centrali nucleari previste e rallentamenti di questo tipo comportano una spesa superiore, che porta a sforare i budget previsti di diversi miliardi di dollari.
Un salasso che anche le nazioni più ricche non possono di certo permettersi. Pure negli Usa le rinnovabili saranno comunque in grado di produrre maggior energia rispetto alle centrali nucleari (se mai entreranno a pieno regime); dalle fonti rinnovabili si potranno ricavare 131 GW, contro gli appena 5 GW provenienti dal nucleare. In questo caso la differenza potrebbe essere definita persino imbarazzante per chi continua a spingere verso lo sfruttamento del nucleare.
A testimonianza del potenziale di crescita delle rinnovabili è possibile osservare i dati riguardanti gli Stati Uniti, confrontando le statistiche dello scorso decennio con le previsioni per i prossimi dieci anni: le fonti rinnovabili sono state in grado di assicurare all'incirca 100 GW, e ne garantiranno oltre il triplo nei prossimi dieci anni, arrivando a 305 GW. Il contributo principale l'hanno dato, e continueranno a darlo, il solare e l'eolico, di gran lunga le fonti rinnovabili più redditizie.
Nell'ultimo decennio il nucleare ha registrato un incremento marginale di energia dagli impianti già esistenti e nel prossimo decennio sarà in grado di produrre 5,6 GW totali, portando la forbice della differenza con i GW prodotti dalle fonti rinnovabili ad ampliarsi ancora di più. Per fare un paragone, le rinnovabili saranno in grado di raggiungere nel prossimo decennio una potenza equivalente ad oltre un centinaio di reattori nucleari.
E bisogna aggiungere che si tratta di stime "restrittive" e la proiezione fatta al ribasso; attraverso politiche a livello ambientale più "green", infatti, si potrebbero raggiungere i 254 GW in output, rispetto ai 131 previsti attualmente. Le fonti rinnovabili assicurano innanzitutto energia pulita, ma soprattutto più economica rispetto a quella nucleare; l'energia che si ottiene dall'atomo, infatti, costa di più e soprattutto necessita di più tempo. Nel costo complessivo dell'energia nucleare, inoltre, bisogna tener conto anche delle spese che bisogna sostenere in caso di disattivazione di un impianto.
La cifra necessaria alla chiusura di una singola centrale nucleare è piuttosto elevata e si aggira in media intorno ad 1 miliardo di dollari e la spesa non si esaurisce qui; dopo la chiusura, infatti, bisogna occuparsi dello smaltimento delle scorie nucleari, operazione che comporta un'ulteriore spesa.
Queste sono da considerare come spese ordinare da mettere in conto e dunque non includono i costi che riguardano la pulizia in caso di incidente nucleare. L'esempio più recente è quello di Fukushima del 2011: il governo giapponese ha stanziato nell'arco di questi quattro anni circa un centinaio di miliardi di dollari per i lavori di sgombero e altri 200 sono previsti per il prossimo futuro.
Insomma, le cifre parlano piuttosto chiaro: nel confronto fra energia nucleare e rinnovabili, sono queste ultime ad uscire vincitrici su più livelli.
Nessun commento:
Posta un commento