Attualmente, dunque, la potenza installata sul pianeta è per la maggior parte alternativa; i gigawatt derivanti da fonti alternative sono stati, nell'arco del 2013, 143 mentre quelli forniti dalle fonti fossili 141. Il sorpasso, dunque, è avvenuto e con il tempo la forbice si amplierà ulteriormente, poiché il processo di transizione verso un maggiore utilizzo di fonti alternative diventerà più rapido, almeno stando a quelle che sono le previsioni espresse da "Bloomberg New Energy Finance".
La stima relativa alle proporzioni del 2030 è lievemente falsata dal fatto che fra le energie alternative rientra anche il nucleare, considerato in maniera un po' impropria una fonte di energia pulita; fatto sta che fra quindici anni, le nuove installazioni in grado di produrre energia pulita saranno quattro volte superiori a quelle di carbone, petrolio e gas messe insieme.
In diverse aree del pianeta le fonti rinnovabili stanno acquisendo una competitività sempre maggiore rispetto ai fossili, grazie innanzitutto alla diminuzione dei prezzi che riguardano impianti eolici e solari ed ai progressi in ambito tecnologico per quanto riguarda i sistemi di stoccaggio di energia, che diventano via via più efficienti. Ecco che le fonti alternative diventano una scelta migliore rispetto all'energia fossile, non più soltanto sul lungo periodo ma anche a breve-medio termine; per questo motivo nel corso degli ultimi anni sono aumentate molto rapidamente le installazioni di fonti alternative.
Come sta procedendo il ricambio generazionale tra Energia Rinnovabile ed Energia Fossile?
Oggi l'energia solare rappresenta appena l'1% della produzione di energia elettrica su scala globale, ma nell'arco di 35 anni, dunque entro il 2050, si affermerà come la fonte energetica principale, stando almeno alle stime fornite dall'"International Energy Agency". La transizione verso l'energia pulita è già avviata e procede a buon ritmo, resta soltanto da capire entro quando il passaggio verrà interamente completato.
Ciò che nel mondo è avvenuto due anni fa, in Europa si era verificato già da tempo: era il 2008, infatti, quando le installazioni energetiche nuove erano in prevalenza rinnovabili; la proporzione diceva 57% a favore delle rinnovabili e 43% di fonti fossili. Il divario si è allargato ulteriormente nel 2011, quando le installazioni rinnovabili hanno raggiunto il 71% contro il 29% delle fossili e i dati relativi al 2014 hanno confermato la tendenza, che vede le installazioni rinnovabili al 79% e quelle fossili scese ulteriormente al 21%.
L'energia solare e quella eolica hanno avuto un enorme incremento nell'ultimo decennio, tanto che la potenza eolica attualmente connessa alla rete risulta circa il doppio di quella prodotta da gas e carbone. I ritmi di crescita nell'installazione di energia in Europa sono rallentati negli ultimissimi anni a causa innanzitutto della crisi economica, che ha portato di conseguenza ad un taglio degli incentivi, ma questo rallentamento non ha scalfito la tendenza in atto da diversi anni a questa parte di affidarsi alle fonti rinnovabili.
Quante Installazioni di impianti di energia alternativa sono stati fatti negli ultimi anni?
Nel corso del 2014, nel Vecchio Continente sono stati costruiti quasi 27 GW di potenza elettrica, all'incirca 10 GW in meno in confronto al 2013; di questi 27 GW, la maggior parte erano assicurati dall'eolico, grazie al quale sono stati prodotti poco meno di 12 GW, equivalenti al 43,7% del totale. Alle spalle dell'eolico troviamo il fotovoltaico al 29,7% con 8 GW prodotti e in terza posizione il carbone, con una percentuale decisamente inferiore (12,3%); ancora più indietro il gas, che ha inciso per poco meno del 9%.
Nel 2014 non è stata registrata nessuna nuova installazione per quanto riguarda il nucleare e l'olio combustibile. La crescita delle energie rinnovabili ha portato alla chiusura di impianti a gas e a carbone per un totale di 10 GW, ulteriore dato che conferma che negli ultimi quindici anni la percentuale delle energie pulite sull'installato prosegue la propria crescita in modo costante. Il bilancio nel mercato delle installazioni a livello energetico parla chiaro per quanto concerne il periodo dal 2000 ad oggi: in Europa, l'eolico è cresciuto dal 2,4% al 14% della potenza totale, così come è stato significativo il balzo del fotovoltaico, che all'alba del nuovo millennio era presente in percentuale davvero irrisoria (0,02%) e adesso invece sfiora il 10%.
Fotovoltaico ed eolico insieme sono in grado di produrre oltre 216 GW e aggiungendo le altre diverse fonti rinnovabili si arriva a 378 GW, che costituiscono il 42% della potenza complessiva che viene prodotta in Europa (il totale è di 913 GW).
Ciò che già avvenuto in Europa negli ultimi anni potrebbe verificarsi nel resto del mondo, dove la transizione energetica potrebbe essere persino più rapida, basti pensare alla forte spinta che ha dato la Cina nella direzione delle fonti rinnovabili, pur essendo uno dei Paesi con la politica più aggressiva quando si parla di nucleare.
Già adesso il governo cinese si è impegnato a portare entro il 2030 al 20% la quota di energia prodotta dalle fonti rinnovabili e allo stesso tempo a mettere un freno alla crescita delle emissioni. La Cina potrebbe essere considerata già adesso - e nei prossimi anni lo sarà ancora di più - la locomotiva mondiale delle energie rinnovabili, visto che si tratta del primo mercato a livello globale per quanto concerne le fonti pulite (e in particolare per l'energia solare). Nel 2014 il governo di Pechino ha fatto installare una potenza di 10 GW di fonti rinnovabili e l'installazione di altri 18 GW è prevista per quest'anno. A tali ritmi, la transizione energetica avverrà molto rapidamente e chissà che non ci si trovi a dire addio all'energia fossile prima del previsto.
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